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Lo psicoterapeuta è un professionista della salute mentale, che ha conseguito una specializzazione post universitaria di quattro o cinque anni, in Psicoterapia o Psichiatria, presso una Scuola di Specializzazione pubblica (universitaria) o privata riconosciuta dal M.I.U.R., secondo la normativa vigente
Lo psicoterapeuta può aver seguito due tipologie di percorsi prima della formazione in Psicoterapia:
Nel primo caso, la legge prevede che una volta conseguita la specializzazione in Psichiatria, lo Psichiatra possa far anche richiesta di annotazione nell’apposito elenco degli abilitati all’esercizio della Psicoterapia, presso il proprio Ordine di riferimento, rendendo facoltativa la formazione specifica in Psicoterapia.
Nel secondo caso, lo Psicologo è tenuto ad una formazione mirata in Psicoterapia, secondo l’orientamento teorico cdi preferenza.
In Italia la legge che regolamenta l’attività dello Psicoterapeuta è la Legge n° 56 del 18 febbraio del 1989.
Lo psicoterapeuta utilizza strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione, di sostegno e di cura in ambito psicologico.
Ogni professionista struttura il proprio lavoro secondo l’orientamento teorico – pratico di riferimento e cura la sofferenza ed il disagio psichici attraverso la parola.
Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente. Non disdegneremo dunque l’utilizzo delle parole nella psicoterapia e saremo contenti di poter ascoltare le parole che vengono scambiate tra analista e paziente
(Freud, 1915, Introduzione alla Psicoanalisi).
Utilizzando, dunque, le conoscenze e tecniche a sua disposizione lavora col paziente ad un processo di conoscenza e di comprensione che possa aiutarlo a vivere la vita al meglio delle proprie possibilità. Un lavoro molto intenso e profondo che potremmo paragonare ad un viaggio. Viaggio che si realizza nella relazione terapeutica, intesa come possibilità di poter raccontare a sé stesso, la propria esperienza in modi nuovi ed inaspettati, attraverso la “guida” di un professionista che possa indirizzare il tutto, non avendo, però, mai la falsa pretesa di saperne più della persona sulla persona stessa.
Questo è senza dubbio, un aspetto fondamentale per orientarsi nella scelta del buon terapeuta, valutando inoltre, che al fine della buona riuscita del lavoro terapeutico la relazione è fondamentale, al punto tale, che l’approccio teorico di riferimento del terapeuta passa in secondo piano, rispetto alla scelta del terapeuta in sè e delle affinità che in qualche modo si sente di condividere con lui, da un punto di vista propriamente umano di fiducia e di rispetto.
Dalla mia esperienza clinica posso affermare che una persona si rivolge ad un terapeuta quando sente che qualcosa nella propria vita non va e non si hanno le idee molto chiare, diciamo, manca qualcosa in termini di comprensione, rispetto al proprio malessere; siano esse le cause, o le strategie per affrontarlo e stare meglio o ancora le motivazioni di alcuni comportamenti o pensieri.